DALL’ ASSESSORATO AI SERVIZI SOCIALI UN UNICO PROGETTO

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Tre problemi, un’unica risposta.
Assistenza ai disabili, sostegno alle famiglie indigenti, reinserimento sociale: dall’ Assessorato ai Servizi Sociali un unico progetto che integra, sinergicamente, gli interventi a favore dei cittadini più deboli.
Il nuovo intervento prosegue e amplia il servizio sociale già esistente, recependo le prescrizioni della legge 104/92 e programmando un ampio ventaglio di azioni in favore dei disabili, dall’abbattimento delle barriere architettoniche, all’assistenza sanitaria ma anche sociale, economica e alla persona.
Come previsto dall’art. 3 comma 3 della succitata legge, l’individuazione dei soggetti aventi diritto all’assistenza, disabili e anziani, è subordinata al riconoscimento da parte di una apposita commissione medica di un grado di invalidità del 100%.
L’accertamento ha consentito all’Amministrazione comunale di riconoscere per 24 cittadini galatonesi il diritto al servizio di assistenza, servizio che potrà essere garantito grazie ai fondi che l’Amministrazione stessa aveva preventivamente destinato allo scopo già dallo scorso luglio, per un ammontare di 14 mila euro.
Qui si innesta la seconda fase del progetto che prevede il sostegno alle famiglie indigenti della cittadina.
L’Assessorato ai Servizi Sociali, anziché erogare in loro favore contributi monetari una tantum, ha incaricato coloro che vivono gravi difficoltà economiche delle attività di assistenza; dunque 2 persone sono responsabili del servizio di scuolabus, 9 dell’assistenza domiciliare (ovvero di aiutare i disabili nelle normali azioni quotidiane, dall’igiene della persona e della casa alla gestione del tempo libero) ed infine 4 avranno il compito di aiutare, presso gli istituti scolastici, i portatori di handicap.
“E’ ampiamente preferibile- evidenzia l’Assessore ai Servizi Sociali, Annatonia Margiotta- aiutare le famiglie in difficoltà economiche coinvolgendole in un servizio di utilità civica, anziché con un contributo una tantum in denaro…”. L’Assessore Margiotta prosegue:…. “L’oblazione spesso è mortificante, vissuta come elemosina, e non restituisce al cittadino quel senso di responsabilità e di impegno che invece offre questo tipo di prestazione. Il denaro non piove più dal cielo, ma diviene il frutto dell’erogazione di un servizio utile alla comunità restituendo, cosi, a chi lo compie dignità, responsabilità e un ruolo sociale”.
Come previsto dal Regolamento Regionale, questo Servizio Civico dovrà essere garantito continuativamente per tre mesi; sulla scorta dei risultati conseguiti la Regione approverà i futuri finanziamenti, anche se, purtroppo, si registra il grave ritardo della effettiva erogazione, ad oggi ferma al 2001, con tutte le ovvie conseguenze.



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